Scendiamo in Piazza per raccontare l’Europa che vogliamo contribuire a costruire e per contrastare le folli riforme che la destra sta portando avanti nel nostro Paese.
“Il 2 giugno saremo a Roma, mobilitati per la Costituzione e per l’Europa federale, contro la riforma costituzionale, il premierato, e contro l’autonomia differenziata. Noi siamo a favore di una maggiore integrazione, sia in Europa che in Italia, e non della disintegrazione su cui spinge la destra”. Così la Segretaria Elly Schlein aveva annunciato all’apertura della campagna elettorale nel Lazio, chiamando la piazza a contrastare il progetto di riforme costituzionali su cui accelera la maggioranza di governo.
“Usiamo i nostri corpi e le nostre voci per fare muro rispetto a questo tentativo” ha aggiunto nei giorni scorsi, un’immagine forte per esprimere la contrarietà e l’impegno del Partito democratico.
Serve una mobilitazione forte con tutte le forze politiche e sociali, che insieme provino a spiegare quali sarebbero gli effetti devastanti della riforma sull’autonomia delle Regioni. Non è accettabile che ci siano cittadini di serie A e di serie B.
La destra ha sempre sognato un modello di maggiore concentrazione dei poteri in mano al capo. L’Italia l’ha già provato e non è andata bene, non è la strada per migliorare la qualità di vita delle persone. L’elezione diretta del premier indebolisce il Parlamento e marginalizza il presidente della Repubblica. Se il premierato non esiste in nessun altro paese nel mondo c’è un motivo: non è perché questo governo sia più furbo degli altri, ma perché il modello scardina l’equilibrio tra i poteri dello Stato, un danno per i cittadini. Si tratta di una riforma pericolosa. L’opposizione del Pd al premierato è netta, forte e motivata.